Canapa: la pianta dai mille usi unisce la Puglia nell’innovazione sostenibile

In Italia è Canapa, o anche Cannabis, all’estero genericamente “Hemp”, ma anche “Green Oil” e “Trillion Dollar Crop”. Queste alcune delle parole chiave che descrivono sempre di più, e in ogni angolo del mondo, l’interesse ormai virale per questa risorsa naturale rinnovabile, sostenibile, capace di aiutare l’uomo in molteplici settori.

L’evento da poco conclusosi in Nardò ha dimostrato che l’argomento canapa è uno di quelli più ampiamente sentiti e condivisi da nord a sud di questa sub-penisola italica, baciata dal buon clima (ancora una volta, Puglia come piccolo specchio della più grande Italia!).

Canapa come risorsa ideale non per una sola destinazione d’uso, ma per molteplici.

Canapa coltivata a Nardò nel 2017

Come da predisposizione genetica di questa versatile pianta, sulla quale si è esaustivamente spaziato durante l’evento con le personalità di rilievo intervenute, e supportati da una miriade di esperienze estere, ci permettiamo di intravedere un indotto potenziale di servizi collegati in modo diretto e indiretto a questa risorsa green (all’estero ribattezzata “The Trillion Dollar Crop”), capaci di spaziare in diversi settori: dal lavoro diretto sul campo e artigiano manifatturiero, alle materie prime per imprese di nuova generazione e trasversali quanto ad attualità tecnologica (vedi le ultime evoluzioni di biopolimeri vegetali per stampe 3D).

Un trend in crescita che all’estero frutta già svariate centinaia di milioni di dollari a coloro che investono dai primi vagiti di questo movimento mondiale, qualche lustro fa.

La straordinaria capacità tecnologico-scientifica odierna porta le primizie della IV° Rivoluzione Industriale, ampiamente già sfruttate e superate all’estero (dove già è stata data cittadinanza ad una IA robotizzata battezzata “Sophia”), fino alle porte dell’imprenditoria agricola pugliese, con soluzioni di nuova generazione circa le possibilità di sperimentazione in coltura, in sperimentazioni in vivo sulla pianta e in post-lavorazioni di differenti ordini di specializzazione tecnica, dalla lavorazione delle fibre grezze, all’ottenimento di biopolimeri e combustibili, nonché materiali graphene-like.

La canapa come risorsa, la canapa come laboratorio sociale.

La canapa come tavolo di discussione su tecnologie e possibilità odierne, che vedono per la prima volta nella storia la possibilità di dare potere ai piccoli imprenditori, grazie all’imponente evoluzione tecnologica digitale.

Il pubblico ampiamente recettivo e partecipe accorso nella suggestiva cornice del Chiostro dei Carmelitani, ha dimostrato curiosità e volontà di intraprendere un serio scambio ed una seria partecipazione nelle progettualità che sarebbe possibile intavolare in tutta la Puglia, tramite l’appoggio dato da piattaforme come il PSR e fondi destinati all’imprenditoria giovanile, o a quella sociale e tecnologico-innovativa.

Importante sensazione di condivisione e trasporto di esperienza bidirezionale, dall’alto delle cariche istituzionali presenti nelle figure del Consigliere Regionale Cristian Casili e dell’Assessore all’Agricoltura Giulia Puglia, passando per le imprese pugliesi rappresentate dai ragazzi di Canapuglia, Dott. Claudio Natile e Dott. Luigi Romano, di Vivere la Canapa, con il Dott. Gianluca Carluccio e Dott. Mario Lorusso, l’Architetto Roberta Biscozzo, ed infine l’importante presenza accademico scientifica leccese nelle vesti della Dott.ssa Cinzia Citti, che sinergicamente con quanto detto dal Dott. L. Romano, ha elevato il dialogo portando la sala neretina ai livelli di ricerca scientifica internazionale vista nel 2014 a Lecce, nell’occorrenza della Cannabis Conference, in cui certi temi di ricerca sui cannabinoidi furono portati da noti ricercatori esteri, come la spagnola Dott.ssa Christina Sanchez.

Un’esperienza da replicare e mantenere viva, con il passaparola e l’informazione indipendente, direttamente alla fonte, come piace a noi, un “km0” dell’informazione, seguendo gli addetti ai lavori e chi studia il fenomeno da anni, cercando di mantenere una visione terza rispetto alle dinamiche speculative proprie di nazioni dal quadro sociale e politico complesso come l’Italia.

Verdesalis sarà in prima fila per garantire all’agro neretino la valorizzazione che attende e alla comunità una nuova poliedrica risorsa su cui contare per rilanciare i propri prodotti ed il proprio turismo, nonché le proprie capacità auto-innovatrici rappresentate dalle nuove generazioni, cresciute in una fase storica entusiasmante, da trattenere sul territorio e non costringere più a fuggire via.