Nella sentenza di ieri 30 maggio 2019, la Cassazione a sezioni unite ha affermato che:
“integrano reato le condotte di vendita e, in genere, la commercializzazione al pubblico, a qualsiasi titolo, dei prodotti derivati dalla coltivazione della ‘Cannabis Sativa L.’, salvo che tali prodotti siano in concreto privi di efficacia drogante”.
Il limite della cosiddetta “efficacia drogante” per il THC è dello 0.5%, come stabilito dalla Terza Sezione Penale della Cassazione, nel dicembre 2018. Quindi, di fatto, nulla di nuovo:
La Cannabis light è legale.
Tra terrorismo mediatico e strumentalizzazioni, è in atto una vera e propria guerra politica per volere di un ministro che ha annunciato un’offensiva nei confronti della Cannabis light, in netto contrasto con i suoi buoni propositi di combattere criminalità e narcotraffico.
Questa caccia alle streghe infatti non intacca il mercato illegale che cresce indisturbato, ma si abbatte invece su migliaia di onesti imprenditori.
Secondo Coldiretti in Italia almeno 4 mila ettari di terreni sono coltivati a canapa da 2 mila aziende agricole nate soprattutto negli ultimi due anni. Il Consorzio Nazionale per la Tutela della Canapa Industriale ha stimato per il 2018 un giro d’affari di 150 milioni di euro.
Dovrebbe essere nell’interesse dello Stato valorizzare questo settore, uno dei pochi in crescita. Anziché demonizzarlo, contro ogni forma di buonsenso scientifico e giudiziario.
Scritto da Angela Martina
Biotecnologa (progetto CoSpeCA - Verdesalis)